lunedì 20 novembre 2017

Perché abbiamo bisogno di piangere?


Lungi dall'essere sinonimo di debolezza, il pianto ci aiuta a canalizzare e a liberare le tensioni e ha sul nostro organismo un effetto simile a quello degli analgesici.

Veniamo al mondo piangendo. Piangiamo tanto, a volte per tristezza, altre di felicità. Troppo spesso abbiamo bisogno di piangere, ma ci tratteniamo dal farlo perché pensiamo che in questo modo saremo più coraggiosi o perché, comunque, non viene ben visto lasciarsi andare in questo modo.

Tuttavia, questo modo di “scaricarsi” è essenziale per esprimerci, per andare avanti o per dimostrare come ci sentiamo. In questo articolo vi raccontiamo perché abbiamo bisogno di piangere di tanto in tanto.

Il bisogno di piangere profondamente per liberarci

Le lacrime sono uno strumento usato per vari fini: per scaricare la tensione o per attirare l’attenzione, per dare sfogo alla nostra tristezza o alla delusione, per ricordarci di qualcosa che è successo in passato, ecc. Può anche essere una reazione fisica istintiva, come quando starnutiamo, soffriamo di allergie o ridiamo a crepapelle.

Piangere ci fa sentire meglio, più tranquilli e può aiutarci ad essere coscienti di cose che non vedevamo o che non volevamo vedere.

Certamente ricorderete una di quelle volte in cui avete pianto “con tutte le vostre forze” e dopo vi siete addormentati di sasso oppure siete usciti dall’angolo in cui vi eravate rifugiati per svolgere qualche attività. Perché? Perché il pianto serve per togliersi un gran peso dalle spalle.

Esistono persone in grado di piangere, ma ce ne sono altre che non riescono a farlo così facilmente. Quando siamo piccoli, veniamo spesso rimproverati quando piangiamo, perché ci viene detto che è una cosa da deboli, da capricciosi o da viziati.

Si tratta di una cosa che rimane incisa nella nostra mente e per questo, a volte, non ci consentiamo di piangere quando ne abbiamo bisogno.Controllare troppo le emozioni (negandole o camuffandole con sorrisi falsi) è dannoso per la salute.

Se il corpo accumula troppe sensazioni negative, non solo si generano depressione, tensione e stress, ma è anche probabile che ciò influisca sul carattere o la personalità. Maggiore irritabilità, cattivo umore e nervosismo sono alcuni segnali.

Non dimenticate che da qualche parte l’organismo deve pur espellere tutto ciò che fa male e provoca sofferenza. Un giorno non riusciremo più a trattenere queste lacrime e la tristezza sfocerà in un pianto senza precedenti o in un attacco d’ira.

Per quanto riguarda le sofferenze di natura fisica causate dall’assenza di pianto, citiamo il mal di testa o di collo, il mal di stomaco e la nausea. Le difese diminuiscono e saremo più propensi a soffrire di malattie di qualsiasi tipo.

Le emozioni contenute, inoltre, bloccano il flusso di energia e anche questo influisce sulla salute.

Il pianto profondo è un eccellente metodo naturale per sfogare le nostre pene e per capire di più sulle cause del nostro dolore e della nostra tristezza. Ciò non significa che dobbiamo sperare di accumulare tutti questi sentimenti negativi, ma solo che dobbiamo conoscere il modo di lasciare andare tutto ciò che ci danneggia.

Oggi siamo tutti troppo occupati per comprendere a fondo cosa ci succede. Non ci prendiamo il tempo di analizzare le emozioni quotidiane e prendere decisioni profonde ci risulta particolarmente difficile.

Se siamo impegnati tutto il giorno, non riusciremo mai a piangere e a buttare fuori tutta la negatività.

Forse potreste approfittarne mentre fate la doccia o quando andate a dormire. Questo non vi trasformerebbe in autentici depressi cronici, ma in persone che sanno canalizzare i loro dolori in modo positivo. Dopo, vi sentirete certamente bene, leggeri e dotati di molta energia per andare avanti.

Se per voi piangere è molto difficile, non preoccupatevi. Succede a molti. Avrete bisogno di sensibilizzarvi un po’ e prendervi il vostro tempo. Potete mettere un po’ di musica, leggere qualcosa o vedere uno di quei film che richiedono una buona scorta di fazzolettini.

Non starete piangendo per il protagonista o per la storia in sé, si tratta solo di un meccanismo interessante che ci permette di sprigionare ciò che abbiamo accumulato dentro di noi nel tempo.

Sapevate che esiste un punto all’altezza della gola che, se premuto, attiva il pianto? Potete anche provare respirando profondamente. Per molti questa tecnica aiuta.
Il pianto è un calmante naturale

Abbiamo già parlato dell’area “spirituale” dell’atto di piangere, ma abbiamo detto poco sulle sue conseguenze. Sono stati condotti diversi studi per analizzare il perché dopo aver pianto molto ci si sente più tranquilli.

Se il pianto deriva dal dispiacere, il liquido salato (ovvero le lacrime), invece, hanno la capacità di pulire il dotto lacrimale degli occhi e di idratare i globi oculari in modo naturale. A cosa serve ciò? Né più né meno che a sprigionare gli ormoni del benessere.

Quando siamo stressati, ci sono più possibilità di finire per piangere. Questo si deve a una ragione scientifica più che convincente: espellendo le lacrime, eliminiamo ossitocina, noradrenalina e adrenalina. Questi elementi hanno sul corpo gli stessi effetti di un analgesico.

Gli ormoni fissano la loro attenzione su ciò che proviamo, per questo motivo, dopo un gran pianto, ci sentiamo meglio. Come se non bastasse, gli esperti sostengono che piangere faccia diminuire l’angoscia e che favorisca il rilassamento.
Piangere e ridere danno gli stessi benefici?

Ridere e piangere sono due esperienze particolarmente presenti nella nostra vita. Se le analizziamo a livello fisico, si tratta di fenomeni abbastanza simili. Perché? Perché modificano la respirazione e la pressione sanguigna.

Se ridiamo un’ora al giorno, perdiamo ben 14 grammi di grasso. Forse potrà sembrarvi poco, ma se li sommate in un anno avrete perso ben 5 chili. E questo non è l’unico beneficio, infatti ridere fa aumentare l’autostima, ritarda l’invecchiamento ed elimina lo stress e le tensioni.

Il pianto riesce esattamente in quest’ultima cosa. La medicina ippocratica lo considerava un “purgante per gli umori”. Nell’arco della storia, è stato poi mal interpretato come segno di debolezza e poca integrità.

Questo però non è vero. Riempite la vostra vita di risate, ma anche di pianti!

Dal Sito: viverepiusani.it

Per saperne di più: http://www.stateofmind.it/tag/depressione/

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